venerdì 2 gennaio 2009

Dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei

Questa frase fu detta dal gastronomo e pensatore francese Jean Anthelme Brillat-Savarin (1755-1826) che l'ha inclusa nel suo trattato "La fisiologia del gusto" (1825). Il libro non è un ricettario, e nemmeno un testo scientifico, bendsì un campionario di considerazioni sul cibo e sui suoi aspetti sociali, oltre che gastronomici. La frase (talvolta erroneamente citata nella versione "Siamo quel che mangiamo") è uno dei 20 aforismi del capitolo introduttivo del trattato, che contiene le massime definite dall'autore, forse ironicamente, "eterna base per la scienza". Altri suoi aforismi che riguardano il cibo e la cucina sono:
* Cuoco si diventa, rosticcere si nasce.
* Il piacere della tavola è di tutte le età, di tutte le condizioni sociali, di tutti i paesi e di tutti i giorni; può associarsi a tutti gli altri piaceri, e resta ultimo a consolarci della loro perdita.
* Un pasto senza vino è come un giorno senza sole.
Tratte da "La fisiologia del gusto":
* Gli animali si pascono, l'uomo mangia; solo l'uomo intelligente sa mangiare
* Il destino delle Nazioni dipende dal modo con cui si nutrono.
* Il piacere di mangiare è il solo che, preso modestamente, non è seguito da stanchezza.
* La scoperta di un piatto nuovo vale per la felicità del genere umano più che la scoperta di una stella.
* Mangiando proviamo un certo benessere indefinibile e particolare che ci deriva dall'istintiva coscienza che mangiando compensiamo le nostre perdite e prolunghiamo la vita.
* Un dessert senza formaggio è come una bella a cui manchi un occhio.
* Una buona tazza di cioccolata verso le 11 del mattino, apre lo stomaco per il pranzo.

Fonti: Focus Storia | Wikiquote

0 commenti:

Blog Widget by LinkWithin

Cucina, gusto e cultura   © 2008. Template Recipes by Emporium Digital

TOP