domenica 1 febbraio 2009

Faraona: la regina d'Africa

La faraona, che prima i greci e poi i romani introdussero in Europa nell'età classica, ha un'affascinante origine africana. La sua storia è stata molto travagliata: complice una scarsa adattabilità ai nostri climi, infatti, la faraona si estinse ben presto. Circa sei secoli fa questo volatile faceva ritorno nel nostro continente sulle navi dei mercanti portoghesi che commerciavano con porti africani del golfo di Guinea. Ben presto i banchetti delle grandi corti signorili, soprattutto italiane, tornarono a fare onore alla sua carne, assieme a quella di fagiani e pavoni, questi ultimi utilizzati anche come trofei: era uso comune, infatti, rivestire con il loro piumaggio gli animali cotti per servirli in tavola in modo trionfale. Molto di questo successo era dovuto al sapore della carne di faraona, più accentuato di quello del pollo e meno caratteristico di quello del fagiano, mentre metodi e cottura sono molto simili al pollo.

In Italia esiste una tradizione di grande famigliarità della gastronomia veneta nei confronti della carne di faraona. Il motivo di tutto ciò non è ben chiaro, anche se la propensione veneta per le carni di pollame e selvaggina in genere potrebbe essere un indizio e aver determinato questa "amicizia". Un fatto, comunque, è indubitabile: nessun ricettario regionale è tanto ricco di preparazioni per carni di faraona come quello veneto.

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