lunedì 2 febbraio 2009

L'amica americana

La patata ha una storia molto lunga e viene dal continente americano, in particolare dal Centro e Sud America. È stata portata in Europa verso la metà del '500 dai colonizzatori spagnoli che occuparono quelle terre e ne carpirono i segreti, spesso senza capirli fino in fondo. Così, come per il pomodoro, che per anni fu considerato solo una pianta ornamentale un po' tossica, anche per la patata l'attenzione si focalizzò in un primo momento sulle foglie, ignorando l'unica parte commestibile: il tubero. Pian piano l'uso si è diffuso, complice anche la terribile carestia che nella metà del '600 colpì l'Irlanda, che la consacrò come alimento nutriente e poco costoso per eccellenza.

La patata può candidarsi all'Oscar della flessibilità. Va bene per preparare antipasti, minestre, è componente di rilievo di pasticci, oltre ad accompagnare come contorno qualsiasi piatto di pesce o di carne, senza dimenticare la sua innegabile vocazione anche per i dolci.

Le patate si dividono essenzialmente in due tipi: a pasta bianca e a pasta gialla. Le prime vanno bene per preparare la purea, per essere grattugiate, schiacciate o servite bollite. Generalmente vanno lessate con la buccia, dopo averle spazzolate e lavate; pelatele solo dopo, ancora calde, per non disperdere vitamine e valori nutritivi. Quelle a pasta gialla si cucinano fritte, arrosto o in frittata.

Molto apprezzate sono anche le patate novelle, quelle raccolte prima della completa maturazione, che hanno dimensioni decisamente più piccole e una pelle molto leggera, tanto che basta strofinarle energicamente con uno straccio per eliminarla. Sono adatte soprattutto per essere cotte arrosto in tegame o in forno per accompagnare un arrosto, ma sono ottime anche semplicemente lessate in acqua salata e consumate con un po' di burro.

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